"Ardengo Soffici. L'Europa in Toscana"

Museo Ardengo Soffici e del ’900 italiano - Scuderie Medicee di Poggio a Caiano (PO)
14 ottobre 2012 - 27 gennaio 2013


Dopo l’esposizione “Soffici 1907 - 2007. Cento anni dal ritorno in Italia” e l’apertura al pubblico del “Museo Ardengo Soffici e del ’900 italiano” nel 2009, l’Assessorato alla Cultura del Comune di Poggio a Caiano propone una nuova mostra dal titolo: “Ardengo Soffici. L’Europa in Toscana”. Curata da Luigi Cavallo, insigne studioso dell’artista e del Novecento oltre che curatore del Museo, la mostra che concentra lo sguardo sul periodo 1900 – 1918 ma anche oltre, illustra con opere e documenti originali i contributi che dall’Europa giunsero nel nostro Paese con la mediazione di Soffici, dando vita a un importante capitolo della nostra cultura.Esposte 111 opere tra dipinti, disegni e sculture – provenienti da collezioni pubbliche e private – ed eccezionali documenti originali come prime edizioni di libri e riviste. In mostra opere di Soffici, e di maestri come Picasso, Apollinaire, Degas, Toulouse-Lautrec, Sisley, Dufy, Léger, Lipchitz, Max Jacob,Henry Rousseau Il Doganiere, Soutine, Alexandra Exter, Archipenko, Larionov, Gončarova, e fra gli italiani Medardo Rosso, Modigliani, Balla, Boccioni,Carrà, de Chirico, Savinio, Primo Conti, Giovanni Costetti, Achille Lega, Magnelli, Marinetti, Rosai,Severini, Viani
L’esposizione odierna – che si terrà negli spazi espositivi delle Scuderie Medicee di Poggio a Caiano dove ha sede anche il Museo Ardengo Soffici – è un’altra tappa significativa del programma di ricerche e studi che da anni il Comune toscano, dove Soffici visse ed è sepolto, conduce sulla figura e l’opera sofficiana oltre che sull’arte italiana del ’900.
Ardengo Soffici (1879-1964), pittore e letterato, strinse innumerevoli contatti con i protagonisti del suo tempo e con i più audaci movimenti letterari e artistici d’inizio Novecento, tanto che attraverso la sua opera completa si finisce per conoscere un intero spaccato dell’arte europea del XX secolo. 
Tra le opere in mostra, tre carte di Picasso tra cui : "Bicchiere a calice", un disegno del 1913 ; "Composizione" del 1909, disegno donato probabilmente a Soffici durante il periodo in cui fu a Parigi per la preparazione della mostra sugli Impressionisti, organizzata a Firenze dalla rivista La Voce nel 1910. Di Amedeo Modigliani in mostra tre disegni: "Ritratto di Moïse Kisling" (1916), "Nudo femminile seduto" (1916-1917) e il bellissimo "Nudo di donna seduta", sempre degli stessi anni. Di Pierre-Auguste Renoir due dipinti di paesaggio: "Les Arbres, automne" (1910) e "Bord de mer" .
Di Fernand Léger in mostra "Composition à la feuille" del 1931; del grande scultore lituano Jacques Lipchitz "Arlequin et mandoline",1920, un gesso verniciato, parte dell’importante donazione che The Jacques and Yulla Lipchitz Foundation hanno fatto recentemente alla Galleria Civica di Prato. Di Marinetti in mostra una straordinaria composizione del 1916, "Parole in libertà". Di Balla esposte alcune opere, tra cui un notevole dipinto del 1915-1916 "Leggerezza di rose". Testimonianza dell’intenso rapporto tra Soffici e de Chirico due dipinti di quest’ultimo: "Figura di donna in riva al mare" (1925) e "Lotta di cavalieri e fanti" (1928) appartenuto a Soffici. 
Tra le opere di Soffici in mostra, oltre a preziose carte, traccia della sua evoluzione artistica maturata a Parigi nell’ambito delle riviste e della frequentazione di musei e gallerie d’arte, dipinti come "Trasporto funebre" (1910), dalle spiccate suggestioni impressioniste;  "Margherite e La route", del 1911, immagini al confine tra un naturalismo rarefatto e i primi accenni a una ricomposizione dello spazio che va perdendo profondità; le famose "Bagnanti" del 1911, soggetto classico reso da Soffici con una pittura corposa, di derivazione toscana, ripreso dalle rivoluzionarie composizioni di Cézanne, tema che troverà in Picasso a Matisse ulteriori, essenziali definizioni. Del periodo di più schietta vicinanza al futurismo, 1913, "Scomposizione di piani di zuccheriera e bottiglia", giocato sui toni bassi del grigi- verde, quasi memore del contemporaneo cubismo picassiano, e, a contrasto, le sgargianti composizioni murali , con nudi a grandezza naturale, realizzate per il salotto di casa Papini a Bulciano, riportate su pannelli. Del 1915 "Apollo, tempera e collage": una figuretta di donna, un ritaglio di pittura, collocata in uno sfondo di parole.